Prima di inserire i pesci nell'acquario è indispensabile ricreare un corretto equilibrio biologico. Per questa ragione, dopo l'allestimento di un acquario, è necessario attendere un minimo di 15 giorni prima di inserire i pesci nell'acqua.
Un'altra regola importantissima, forse una delle più difficili da seguire, è quella di limitarsi nell' introduzione dei pesci. Per non compromettere il buon funzionamento di un acquario di barriera i pesci da introdurre devono essere pochi e possibilmente di piccole dimensioni. I pesci in realtà , sono il vero problema, dell' acquario. Sono infatti la principale fonte di inquinamento, e chiaramente più sono numerosi e grossi e maggiore sarà la quantità di escrementi da loro prodotti. Una convinzione comune è quella che per la vasca di invertebrati non esistano pesci belli, e comunque, spesso il neofita, pur di non rinunciare ad alcuni pesci particolarmente colorati e di grosse dimensioni, magari visti su qualche libro, è disposto a non introdurre invertebrati, o meglio introduce entrambi, non sapendo di andare incontro a risultati mediocri. Inoltre i pesci, in genere piccoli, adatti alla vasca di barriera, in natura essendo facili prede, sono soliti vivere in un territorio abbastanza limitato in prossimità di rocce o coralli. Ne consegue che in acquario, a differenza di quelli di taglia grossa che spesso si comportano in maniera innaturale (per fare un esempio come un leone in gabbia), i pesci piccoli si sentono perfettamente a loro agio e assumono un atteggiamento simile a quello che hanno in natura. E' bellissimo riprodurre un acquario popolato in maniera equilibrata, e osservare il comportamento dei pesci che difendono la loro tana, si rincorrono, a volte litigano, o che sereni, mangiucchiano sulle rocce animaletti e alghe che si formano spontaneamente.
Esiste una varietà enorme di pesci bellissimi, anche di taglia media (che vanno introdotti in quanto spesso utili mangiatori di alghe infestanti, ma in numero limitato), adatti all' acquario di barriera. Vediamone alcuni tra i più belli e comuni.
La dimensione dell’acquario dipende dal numero e dalla dimensione dei pesci: più l’acquario è grande, più l’ecosistema è stabile e più è facile il mantenimento dell’acquario. Se non avete abbastanza spazio per un grande acquario potete sceglierne uno più piccolo riducendo solamente il numero dei pesci. Acquari sovrappopolati causano stress ai pesci che potrebbero risentirne negativamente. Generalmente è necessario calcolare 1 litro d’acqua per ogni centimetro di lunghezza di un pesce adulto. L’introduzione di alcuni pesci addizionali non provoca, di solito, alcun problema in un acquario biologicamente già equilibrato.
Acquisto dei pesci
Attenzione all'acquisto: Uno dei casi più eclatanti, di cui spesso si parla nelle riviste specializzate, è quello dei pesci che vengono colorati artificialmente. Il principale rappresentante di questa sfortunata categoria è il Chanda ranga (nella foto a lato un esemplare con la colorazione originale), un piccolo pesce orientale d'acqua salmastra venduto spesso nei negozi come Chanda color, ma il problema è esteso (in misura minore, fortunatamente) a Corydoras albini, Labeo, Botia, Scalari e Discus, tutte specie conosciute da chi possiede un acquario. Il problema è che, senza un'adeguata informazione, chiunque può farsi "rifilare" uno o più esemplari colorati artificialmente: dal papà che compra un piccolo acquario con pesci colorati al proprio figlio fino ad arrivare all'acquariofilo neofita che, se non opportunamente informato, rischia di scambiarli per una particolare varietà dalle caratteristiche leggermente diverse.
A questo punto molti si staranno chiedendo in cosa consiste questa pratica ed ecco che cerchiamo di spiegarla in maniera sintetica. Per ottenere particolari colorazioni, ai pesci vengono praticate delle piccole iniezioni sottocutanee con coloranti teoricamente innocui; ma le sofferenze fisiche che questi animali devono sopportare sono grande fonte di stress, tanto che a 30 giorni dal "trattamento" il 50% dei pesci non sopravvive e quelli sopravvissuti, una volta immessi in acquario, sono soggetti a malattie di ogni genere perché notevolmente indeboliti e dopo circa 60 giorni perdono la colorazione. Va detto, oltretutto, che queste barbarie sono compiute da bambini sfruttati dell'est e pertanto il problema viene esteso anche ai diritti umani oltre che a quelli degli animali.
Cosa possiamo fare?
Sicuramente la primaria forma di lotta all'importazione di pesci colorati artificialmente è l'informazione! E di questo stanno iniziando ad occuparsi le principali associazioni acquariofile italiane, anche se chiaramente è necessario informare quante più persone possibili. Un primo invito è rivolto proprio ai negozianti, facendo riferimento alla loro etica professionale. Se siete proprietari di un negozio di acquari, o più in generale di un negozio di animali, non vendete ai vostri clienti pesci che abbiano subito il trattamento sopra descritto! La vostra adesione a questa campagna non solo darà un piccolo contributo alla battaglia per i diritti degli animali, ma è senza dubbio anche un segno di professionalità che i vostri clienti apprezzeranno.
Se invece siete dei semplici appassionati di acquariofilia, o avete intenzione di diventarlo, informatevi presso il vostro negoziante se nelle sue vasche sono presenti pesci colorati artificialmente ed eventualmente fate notare il vostro disappunto. E se il negoziante non cede ed è convinto di essere nel giusto... beh... nel limite del possibile evitate, in futuro, di frequentare il suo negozio!
Per chi fosse interessato, è stato realizzato da Andrea Parenti di "AcquarioLife" un logo che potrete utilizzare liberamente sui vostri siti (unitamente ad una piccola spiegazione su come avviene l'operazione di colorazione o ad un link a questa pagina) per aderire all'iniziativa; il logo è quello riportato a fianco (basta salvarlo sul computer e poi inserirlo nel proprio sito web), ma è stato realizzato anche un volantino in formato Word97 che, una volta stampato, i negozianti interessati possono esporre nel proprio negozio
Fare molta attenzione quando si spostano i pesci dall'acquario del negoziante al vostro. Infatti tale spostamento potrebbe intaccare la salute dei pesci tanto quanto un brusco cambiamento climatico.Per questo l'adattamento dei pesci al loro nuovo ambiente (temperatura e qualità dell'acqua dovrebbe avvenire gradualmente. E' importante seguire questi 4 consigli:
1) Se il trasporto dei pesci nel sacchetto di plastica dura molto tempo, mantenere un'adeguata proporzione tra aria ed acqua all'interno del sacchetto.
2) Prima di introdurre i pesci liberamente nel loro nuovo ambiente, immergete nell'acquario il sacchetto di plastica con apertura rivolta verso l'alto per fare in modo che la temperatura dell'acqua si uniformi.
ATTENZIONE: Non lasciare mai che l'acqua del sacchetto di plastica entri all'interno dell'acquario, per non intaccarne l'equilibrio.
3) Aprire il sacchetto ripiegando i bordi: dovrebbe galleggiare. Dopo circa 15 minuti introdurre un po' d'acqua dell'acquario nel sacchetto contenente i pesci per abituarli alle nuove condizione dell'acqua.
4) Dopo circa 30 minuti introdurre i pesci nell'acquario con l'aiuto di un retino a maglie strette per evitare di danneggiare le pinne
Non bussare mai sul vetro dell'acquario. Nell'acqua il suono viene amplificato e potrebbe provocare degli shock ai pesci.
PESCI DA POTER METTERE:
Grammidi
Il Gramma Loreto ha livrea molto simile a P. Pacagnella. Anche in questo caso, per tenere più esemplari, sono necessarie grandi vasche. Accettano vari tipi di alimenti.
Callionimidi
Di taglia piccola, livrea splendida, vivono in prossimità delle rocce vive, sulle quali trovano piccoli animaletti (crostacei, vermi, ecc) di cui si nutrono. Sono molto indicati anche per combattere alcuni piccoli organismi commensali o parassiti che possono formarsi nell' acquario (planarie, nudibranchi). Vivono singoli o accoppiati (non due maschi). Come cibo accettano soprattutto piccoli crostacei surgelati o vivi (artemie, copepodi, ecc)
Ricordiamo alcuni tra i più apprezzati: S. splendidus, S. ocellatus, S. picturatus.
Microdesmidi
Di taglia piccola, caratteristica la lunga pinna dorsale, se messi in coppia nuotano perennemente uno vicino all' altro. Accettano vari tipi di alimenti.
Ricordiamo: N. magnifica, N. decora.
Gobidi
Alla famiglia dei Gobidi appartengono moltissimi pesci. In genere rimangono piccoli e vivono in prossimità delle rocce dove trovano rifugio e cibo. Accettano vari tipi di alimenti, alcuni sono eccezionali mangiatori di alghe infestanti, (un paio di esemplari di Amblygobius phalena o Amblygobius bynoensis ad esempio sono in grado di mantenere costantemente pulita la sabbia di fondo dell' acquario)
Come già detto i Gobidi sono molto numerosi, di seguito solo una piccola parte: Cryptocentrus cinctus, Gobidon citrinus, Gobiosoma evelyne (ottimo pulitore di ectoparassiti di pesci), Amblygobius rainfordi (mangiatore di alghe filamentose), Amblyeleotris guttata, Valenciennae puellaris e molti altri.
Per maggiori info o per le foto dei pesci vai qui:
http://www.gregorys.it/acquario/pesci.htm
Ciao spero d'esserti stato d'aiuto