Domanda:
credo siano puntini bianchiii???!!!?
dunno
2010-12-30 04:51:38 UTC
ciao a tutti il mio pesce rosso testa d leone ha un puntino bianco QUASI vicino alla guancia e ieri fa ho visto ke si è sfregato una sola volta sulla ghiaia qualkevolta lo vedo anke un po fiacco appoggiandosi sul fondo x 5 o 10min. fra un po somministrerò il medicinale (faunamor) ma mi hanno detto ed ho anke letto su internet d aumentare la temperatura a 30° in modo da uccidere le uova/le cisti del ictio disperse nell acquario.. ma io mi chiedo i pesci sopporteranno la temperatura????? e il materiale filtrante lo tolgo?? e lascio soltanto la pompa e l aeratore nell acquario???????? nn so ditemi voi D:
grazie in anticipo! :)
Sei risposte:
?
2010-12-30 05:07:26 UTC
ciao

mah non saprei se siao tubercoli nuziali io ho chiesto a un tipo dell'acquarofila e mi ha detto che spesso vengono se prendono freddo con sbalzi di temperatura o altro quindi si anche io alzerei la temperatura...si stai tranquillo resiste a 30 gradi però è un pò esagerato per un pesce rosso metti che un pesce rosso vive in 15 gradi al massimo falla a 20 o 24 al massimo.

stai attenta a quando metti i medicinali.

spero di esserti stata utile

ciao
anonymous
2010-12-30 18:05:29 UTC
ciao,

Si chiamano tubercoli nuziali e avvengono ad un pesce maschio quando si sta sviluppando.
?
2010-12-30 17:22:41 UTC
introduzione



La mallattia dei puntini bianchi è dovuta al protozoo microscopico Ichthyophtirius multifiliis, e' una delle infezioni più note tra quelle causate da protozoi. Questi protozoi traggono nutrimento dai più minuti vasi sanguigni dell'epidermide e quando sono maturi forano la pelle e cadono sul fondo della vasca. Qui si riproducono in una spora, dividendosi centinaia di volte, e dopo 36 ore sono in grado di infettare i pesci. L'animale ammalato appare cosparso di puntini bianchi, che si trasformano ben presto in aree più estese, danneggiando la cute. Il prurito è molto evidente e la pelle si stacca a vasti lembi. I danni provocati al rivestimento cutaneo dei pesci consentono anche l'ingresso di altri agenti patogeni.



trattamento



La cura dell'ictio o malattia dei puntini bianchi si effettua con blu di metilene, diluendo 3 ml di soluzione 1:100 ogni 10 litri di acqua dell'acquario. Il trattamento va protratto per almeno tre giorni per distruggere anche i cosiddetti tomiti ancora natanti nell'acqua in cerca dell'ospite. I tomiti sono uno stadio appena schiuso dalle cisti dell'ictio, queste ultime sono resistenti ai medicinali.

Il trattamento termico con temperatura superiore a 30°C può essere efficace solo agli stadi iniziali della malattia e deve durare per almeno tre settimane. I pesci, ovviamente, devono essere resistenti alle alte temperature.

Alcuni ricercatori consigliano l’uso di acriflavina alla dose di un grammo per 100 litri d’acqua per la durata di tre settimane (1). La durata relativamente lunga del trattamento deriva dal fatto che occorre colpire i tomiti che vagano nell’acqua in cerca dei pesci (3). È anche possibile, se si preferisce, ricorrere all’uso della formalina che, negli ambienti adatti va utilizzata alla dose di 170-250 mg per litro per la durata di un’ora; in questo caso è necessario cambiare l’acqua dopo il trattamento in quanto la formalina, fungendo da riduttrice, abbassa i livelli d’ossigeno nell’acqua.

Ad ogni modo questi scomodi trattamenti possono essere evitati in quanto esisto in commercio curativi commerciali disponibili in tutti i negozi di acquari altamente efficienti (ad esempio Costawert della Sera).



Sintomi



I sintomi più appariscenti di questa parassitosi sono dati dalla presenza di vari puntini biancastri di diversa grandezza e disseminati un po’ ovunque sul corpo del pesce; l’eventuale interessamento delle branchie comporta in maniera più o meno evidente anche fenomeni di asfissia.

L’esame microscopico a fresco consente di osservare i parassiti in maniera chiara ed essi, in effetti, appaiono più o meno numerosi e mobili in virtù delle numerose ciglia peritriche. All’interno appare un nucleo chiuso sagomato ad u maiuscola o a ferro di cavallo (5); nelle forme giovanili, invece, il nucleo appare più o meno rotondo.



Ciclo biologico



Il nucleo centrale nel parassita adulto ricorda, per la forma, un ferro di cavallo; al nucleo centrale risulta accostato un secondo nucleo piccolissimo che ha funzioni riproduttive. In questo stadio il flagellato, eventualmente insieme ad altri individui, ha capacità infestante.

Il parassita raggiunge la cute del pesce incistidandosi e si sviluppa a spese dell’ospite senza moltiplicarsi. Dopo circa 10-20 giorni e oltre (a seconda della temperatura dell’acqua) esso, avendo raggiunto il massimo sviluppo, lascia la cute dell’ospite colpito, raggiunge il fondo della vasca fissandosi ad eventuali alghe o ghiaia ivi presenti e si avviluppa in un involucro di consistenza gelatinosa.

A questo punto comincia il suo sviluppo partendo inizialmente da due individui e, quindi, sempre per moltiplicazione asessuata lineare, in quattro e così via, fino a raggiungere in meno di 24 ore un numero pari a 2000 nuovi parassiti (i cosiddetti tomiti). Allorché schiudono essi si presentano muniti di ciglia vibratili che ne consentono il movimento. Questo li mette in condizione di raggiungere nuovi pesci. Più in particolare il parassita si attacca al pesce con la parte priva di ciglia, la quale si comporta anche come bocca perforante.

Se, invece, i tomiti non riescono ad agganciare nessun pesce, essi degenerano e muoiono, certamente entro 24-36 ore o anche meno, dal momento della schiusa. Questa fase, tuttavia, secondo alcuni ricercatori può protrarsi anche per 8-10 giorni.

Per quanto riguarda la localizzazione dei protozoi sulla cute va detto pure che detto attecchimento avviene spesso anche a livello delle branchie; in questa evenienza — come del resto può verificarsi in qualsiasi altra parte del corpo — all’approccio esterno può coincidere o seguire una penetrazione nel derma con interessamento dei vasi sanguigni e delle varie parti muscolari. In genere i parassiti man mano che si spostano determinano la creazione di piccoli cunicoli e, quindi, si incistano.

Fonti:

esperienza personale(acquaportal)



10 punti please e spero che il tuo botia guarisca
drakko
2010-12-30 14:34:01 UTC
faunamor è ottimo io ho guarito 1 cardinali da sta malattia..ti dico l'aumento di temperatura io non l' ho fatto..anche perchè il principio attivo rimane in vasca e appena le uova si schiudono...il parassita muore..l'innalzo di temperatura serve solo a accelerare la schiusa delle larve de sto parassita..tanto all secondo ciclo di cura il fauna uccide tutto cio che ne rimane..alzala max a 22 se proprio ci tieni! mi raccomando leva eventuali carboni attivi perchè assorbirebbero il medicinale...dopo la cura somministra vitamine ai pesci..!! (dupla) e immetti carboni attivi nel filtro!
?
2010-12-30 13:01:48 UTC
gerrado ti sapra rispondere meglio ma è probabile che siano tubercoli nuziali:

i tubercoli nuziali sono esclusivamente attorno agli occhi zona ""guance"" e sulle sue pinne anteriori

se li vedi in altre parti del corpo allora è l' ichtyo inoltre ne deve avere diversi non solo uno
?
2010-12-30 13:03:19 UTC
30 gradi x un pesce rosso mi sembrano troppi anche se x poco tempo, ti consiglio di mettere i pesci in una sistemazione provvisoria prima di alzare la temperature. Poi i filtri puoi anche lavarli e rimetterli al suo posto perché con il calore dovrebbero sterilizzarsi anche questi.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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